Giovedì 1 maggio 2014
Pedalata laguna nord di Venezia
CICLABILE DEL CAVALLINO - LIO PICCOLO - PUNTA SABBIONI
Parttenza dal parcheggio prima del ponte che unisce Jesolo al Cavallino. Costeggiando i canali e le barene della laguna; attraverseremo Cavallino, Treporti, Saccagnana, Lio Piccolo, Punta Sabbioni e ritornando al punto di partenza.
La cicloescursione ha coinvolto tre sezioni CAI: Este, Rovigo e Trecenta, un momento di amicizia e gemellaggio.
Difficoltà: T
Percorso interamente pianeggiante in parte su sterrato e in parte su strade asfaltate.
Per lunghi tratti il percorso non è su pista ciclabile, ma in promiscuità con gli autoveicoli.
La principale difficoltà sta nella lunghezza .
Lunghezza: 55 km - Tempi: 6:30 ore con le soste.
Equipaggiamento: Da escursionismo leggero adatto al clima primaverile, non deve mancare un k-way, gli occhiali da sole, la crema solare, il cappellino (consigliato il casco, obbligatorio per i minori). Pranzo e bevande al sacco.
Tappe del percorso:
Parcheggio ponte Jesolo-Cavallino – Cavallino 3 km – Treporti 13 km – Lio Piccolo 20 km – Punta Sabbioni 29 km – Cà Savio 34 km – Cavallino 43 km – Jesolo parcheggio 50 km.
Vi aspettiamo.
Mappa del percorso
Organizzatore: Elio Antoniazzi
Relazione della Cicloescursione
Appena attraversato il ponte sul fiume Sile si devia verso destra ritornando sulla sponda e subito dopo costeggiando il canale Casson sino ad arrivare in Piazza S. Maria Elisabetta dove troveremo la statua in bronzo del Cavallino.
Si continua sulla rotabile che costeggia il Canale Pordelio (via Pordelio).
Si procede osservando i mutevoli cromatismi delle acque, della barena e delle colture.
Si raggiunge un incrocio con semaforo, presso il ponte che collega Ca' Savio con Treporti.
Si svolta a destra e attraverso un ambiente suburbano tipico delle periferie lagunari, si raggiunge il raccolto abitato di Treportie la piazza, su cui si affaccia la settecentesca chiesa vegliata da due campanili. Si prosegue dritto, si supera un terzo ponte (sul terzo porto-canale, da cui il toponimo Treporti) e si svolta a destra, costeggiando il Canale Saccagnana su cui si affacciano case rurali della tipica architettura lagunare ed orti.
In breve si raggiunge un incrocio con fermata autobus e si svolta a sinistra inoltrandosi entro una singolare corte rurale.
Il Prà, questo il nome del luogo, rappresenta la memoria storica dell'isola di Saccagnana. Al margine dell'ampio cortile, sulla sinistra, si trova l'antico oratorio, mentre di fronte sorge un edificio con linee signorili, anche se segnato dal tempo, dalla salsedine e dalle scarse cure manutentive.
Si prosegue quindi attraversando la corte tenendosi a destra.
Si prende così una stradina asfaltata che in poche centinaia di metri sale sull'argine lagunare e lo percorre, sinuosa, in direzione nord. La stradina è una frontiera; a sinistra infatti si allarga la laguna con i suoi spazi acquei e anfibi, mentre a destra, nel primo tratto, si estendono gli orti e le serre in sequenze geometriche. In breve tuttavia la piccola strada rimane sospesa tra le barene della laguna libera, governata dalle leggi naturali e le valli da pesca, governate dalla mano dell'uomo. Colori mutevoli e indescrivibili, suoni ed atmosfere di grande fascino accompagnano il visitatore nel tratto che segue.
Ad un incrocio si svolta a sinistra, giungendo al minuscolo abitato di Lio Piccolo, autentico cuore della laguna nord, dove la leggenda della solitudine, della decadenza, dei colori, dei profumi e dei suoni della laguna, si materializza in una realtà che sembra aver dimenticato l'inarrestabile flusso del tempo.
Dopo la sosta di rito nella luminosa piazzetta di Lio Piccolo, circondata da vetusti giuggioli, si continua per la stradina che più avanti diventerà sterrata e ci porterà a pedalare su un ridotto argine. Per circa tre o quattro chilometri saremo circondati dalla laguna e dagli uccelli che ci guardano.
Ritornati a Lio Piccolo riprenderemo la strada di andata, riattraversando Saccagnana e l'abitato di Treporti, fino al ponte con semaforo sul Canale Pordelio.
Superato il ponte si svolta a destra e si procede verso il vicino terminal di Punta Sabbioni, che si raggiunge in breve non senza aver ammirato, sulla sinistra, la massiccia mole dell'ottocentesco Forte Vecchio, vegliata da un pittoresco gelso.
Da Punta Sabbioni, trafficata di uomini e di barche, si prosegue dritto percorrendo il bel lungomare Dante Alighieri che costeggia il canale della maggiore bocca di porto della laguna di Venezia, sino al faro.
All'estremità del tratto asfaltato si prende a sinistra (via Montello) e si prosegue su una stradina sconnessa che percorre il margine del bosco litoraneo. Profumi di tamerice e di olivo di Boemia accompagnano l'escursionista in questo tratto, mentre risuonano nelle macchie i richiami del merlo, del rigogolo e del picchio rosso.
Si prosegue dritto e più avanti svoltando a destra su via Adige. Si procede ora su stradina asfaltata fino alla località Ca' Savio. All'incrocio con la strada per la spiaggia (via di Ca' Savio) si svolta a sinistra ed ancora a destra al successivo (via Pisani - via Thaon di Revel Paolo- via Batterie).
Si percorre ora un tratto di circa quattro chilometri costeggiando campeggi, vecchi edifici militari e lembi di pineta urbanizzata.
Si gira infine a sinistra (via Carlo Alberto Radaelli) e ci si immette sulla provinciale via Fausta.
Si percorre la trafficata arteria storica sotto un suggestivo viale di pino domestico e, dopo un'ampia curva, si prende a destra viale Francesco Baracca, via dell’Artigliere e incrociando di nuovo via Francesco Baracca.
Si gira a sinistra e si ritorna al Ponte del Cavallino, dove si chiude il grande anello sul litorale e si torna al parcheggio.
Qui immancabile pic-nic finale.