Sabato 29 e domenica 30 agosto 2015
Pizzo Tresero.
Il Pizzo Tresero è una vetta di facile accesso nel settore occidentale del gruppo dell´Ortles-Cevedale e sull´immenso ghiacciaio dei Forni. E´ l´ultima o la prima cima che si incontra , a seconda della direzione che si prende, della famosa traversata in cresta detta “delle 13 cime”, che si svolge a quote sempre superiori ai 3300 mt. e arriva al Monte Cevedale. L´accesso più comodo e con minor dislivello si ha dal rifugio Berni che si trova presso il Passo di Gavia e raggiungibile in auto.
Dislivello m 1100
Durata 7 ore circa
Quota max 3594 metri
Difficoltà EEA - F+
Attrezzatura obbligatoria: imbrago, casco, ramponi, piccozza, set da ferrata omologato,
un paio di cordini e moschettoni, ochiali da sole.
Accompagnatori:
Osvaldo Pasin.
Il Pizzo Tresèro rappresenta l’anima delle montagne della Valfurva, una stupenda e imponente piramide che appare poco prima di arrivare a Santa Caterina Valfurva.
L'itinerario classico ci ha portato sulla vetta di questa imponente, bellissima e conosciuta montagna, attraverso la via normale dal Gavia, che si svolge interamente lungo il fianco meridionale del crestone a sud-ovest del Pizzo Tresero, fino a oltre i 3000 metri, per poi continuare lungo il breve ghiacciaio fin sull’aerea cresta sud-ovest finale.
La vista dalla cima è a 360°, partendo dall’attraente Corno dei Tre Signori, l‘occhio corre dalla parete nord dell’Adamello, alle Orobie e alle Prealpi Bergamasche, oltrepassando la Valtellina e spostandosi poi al solitario Monte Disgrazia e al gruppo del Bernina.
Poi tutta la cerchia magica dal massiccio dell’Ortles, al Gran Zebrù, alla costiera dei Forni e tutte le affascinanti tredici cime (Monte Cevedale, Monte Rosole, Palon de la Mare, Monte Vioz, Punta Taviela, Cime di Pejo, Rocca Santa Caterina, Punta Cadini, Monte Giumella, Punta San Matteo, Cima Dosegù, Punta Pedranzini e Pizzo Tresero) che una dopo l’altra si possono percorrere in rapida sequenza.
Quasi duemila metri più in basso, il paesello di Santa Caterina e tutt’intorno, sia verso la Valfurva che verso la Valle dei Forni, una miriade di baite in legno circondate da verdi prati creano un contrasto con l’alta quota bellissimo che fa apprezzare ancora di più lo spettacolo della natura.
Lo abbiamo risalito il giorno del mio compleanno, festeggiato a 3594 m...
Mirella zancan
Programma
Primo Giorno
- Arrivo in auto al Rifugio Berni, 2541 metri, presso il passo Gavia. Possibilità di qualche escursione in zona.
Cena e pernottamento
Secondo giorno
-
Dal Rifugio Berni (q. 2541 m) si segue il sentiero 25, al successivo seguiamo il sentiero 41, che ci porta al ponte chiamato dell´amicizia, e che attraversa il torrente che scende dalla Vedretta del Dosegù.
Ora il sentiero comincia a risalire le balze moreniche poste ai piedi della cresta sud-ovest della nostra cima, fino ai piedi di un anfiteatro morenico, attraversatolo comincia la salita sul ghiacciaio. Dapprima si risale ripidamente (sulla sinistra si scorge il Bivacco Seveso, 3420 m.), poi tenendosi sempre nei pressi delle rocce alla base della cresta si prosegue con minore pendenza superando poi un costone di roccia che scende dalla cresta e raggiungendo un ripido nevaio che ci porta sulle rocce di cresta. Il passaggio per montare sulla cresta dal nevaio è stato attrezzato con una catena.
E´ un passaggio di pochi metri, dopo i quali si è sul crinale, inizialmente è piuttosto stretto ed esposto, ma via via diviene più agevole e in pochi minuti ci porta in vetta dove ci attende una grande croce.
Per la discesa si segue l’itinerario di salita