Ritrovo ore 5,45 park A. Corradini, Este, partenza ore 6,00
Dislivello: 500 m.
Lunghezza; 20 km
Difficoltà: T-E
Consigliati bastoncini telescopici, e abbigliamento adatto alla stagione.
Da considerare che il pranzo del sabato sarà autonomo, a Trieste non mancano i punti di ristoro; mentre per l’escursione della domenica bisogna portarsi il pranzo al sacco. Da tenere presente che a fine escursione ci sarà il ristoro conviviale.
Accompagnatori:
Elio Antoniazzi tel. 3342203016
Mirella Zancan tel. 333 8117189
Chiusura Iscrizioni 15 settembre
Attuali posti disponibili
20
Il Best Western Hotel San Giusto dove pernotteremo.
La linea costiera dell’Adriatico settentrionale triestino è un disegno spigoloso di rocce calcaree e scogliere a picco, dove il grigio chiaro dell’altopiano carsico contrasta con il blu intenso del mare.
“La mia anima è a Trieste”, scriveva James Joyce. E molti furono i versi che Umberto Saba spese per la sua città “pensosa e schiva”, allora austro-ungarica, ma dal sontuoso fascino ed eleganza, che ha saputo mescolare caratteri mediterranei e mitteleuropei.
Sabato
Il nostro viaggia inizierà dall’alto, in uno dei luoghi più amati dai triestini: il santuario Mariano di Monte Grisa, imponente struttura in cemento armato, con la presenza di due chiese sovrapposte, possibilità di ristoro e servizi.
Da qui si gode di un panorama incredibile, specialmente nei giorni successivi alla bora in cui l’aria limpida ci fa scorgere l’Istria e più in là.
Seguiremo la Napoleonica, un sentiero lungo 4,5 km disegnato nel 1821 dall’Ing. Vicentini (e per questo conosciuto anche come Strada Vicentina), il tracciato, riparato dalla bora, è percorribile anche in inverno e non presenta difficoltà visto che è quasi esclusivamente in piano. Tra vedute incantevoli e tratti nella natura lungo il ciglione carsico arriveremo sino al famoso obelisco di Villa Opicina, dedicato a Francesco I.
Villa Opicina è una cittadina con un’alta densità di abitanti in lingua slovena, potrete ammirare un'altra bella vista sulla città di Trieste.
Qui troveremo il nostro pullman ad attenderci e ci condurrà al castello di Miramare e visiteremo il parco e l’esterno, chi lo desidera potrà visitare l’interno.
Dopo ci dirigeremo al Best Western Hotel San Giusto, dove ci sistemeremo nelle nostre camere.
Nel pomeriggio inizieremo un tranquillo trekking urbano, ammirando con calma i luoghi più significativi della città, soffermandoci di tanto in tanto sia negli storici caffè letterari e in altri luoghi per riposare o ristorarsi; sappiamo che il tempo a disposizione è poco ma lo usufruiremo nel migliore dei modi.
Al termine ritorneremo in hotel per la cena facoltativa, chi invece desidera cenare fuori sarà libero di scegliere uno dei tanti ristoranti che offre Trieste.
Domenica
Da qualche anno è stato recuperato il tracciato di un’antica strada romana: la Via Flavia, un cammino di 115 km che abbraccia il Golfo di Trieste: 5 tappe con ridotti dislivelli ma con panorami mozzafiato.
Questa escursione percorrerà in parte la terza tappa, una delle più belle; partiremo dal castello di Miramare, transitando per l'immutata stazione ferroviaria di Miramare, costruita apposta per collegare Vienna a Trieste e per fare arrivare Ferdinando Massimiliano d'Austria alla sua residenza estiva. Se preferite entrare nella dimensione austro-ungarica e fare come Sissi e Massimiliano, si può far finta di esser loro e arrivare nella stazione proprio in treno. Rimarrete stupefatti dalla bella stazione, con una vetrata che da sul binario e la rende simile ad una serra abbandonata.
Saliremo verso a Prosecco, lungo la strada dei Pescatori, una lunga scalinata che la leggenda vuole essere la preferita dell'imperatrice Sissi; giungeremo nei pressi del monastero di San Cipriano dopodiché attraversando boschi su sentieri con vista mare giungeremo alla chiesetta di San Rocco a nel paese di Santa Croce Aurisina. Possibilità di sosta.
Proseguiremo ancora su ambiente carsico giungendo alla Vedetta Liburnia, si tratta di una ex "torre piezometrica", ovvero di una struttura tecnica a servizio dell'acquedotto, che ha la funzione di mantenere sufficientemente alta e regolare la pressione dell'acqua. Fu eretta negli anni 1854/56, in quella che allora era una desolata landa carsica, nella quale la torre doveva spiccare come una torre medievale. Oggi è invece circondata da un fitto bosco di pini, che cominciano quasi ad insidiarne il primato dell'altezza.
Il progetto fu firmato dall'ingegnere viennese Carl Junker (1827-1882) - lo stesso del Castello di Miramare.
Dopo scenderemo e seguendo la via della Salvia ammirando un altro punto panoramico: la vedetta Tiziana Wess. La vedetta è posta in un punto particolarmente panoramico del ciglione carsico, a159 m slm, a nord-ovest della località Aurisina Cave, ed è composta da una semplice terrazza da cui si abbraccia con lo sguardo il Castello di Duino, e il panorama verso Grado da un lato e verso l’Istria dall’altro. La vedetta è dedicata ad una giovane alpinista triestina (Tiziana Weiss) che perse la vita mentre scalava le Pale di San Martino.
Scenderemo sino alla strada statale e per un breve tratto la costeggeremo per poi andare a toccare l’acqua del mare alla Costa dei Barbari, attraverseremo Porto Piccolo immerso nella meravigliosa baia di Sistiana.
Risaliremo la costa giungendo al rifugio Rilke arrivando al castello di Duino attraverso uno dei sentieri più panoramici della zona: il Sentiero Rilke, nella Riserva Naturale delle Falesie di Duino. Arrivati a Duino saliremo sul pullman e in pochi chilometri ci condurrà alle sorgenti del Timavo. che con i suoi 2 km di percorso in superficie può essere considerato il fiume più corto della penisola che sfoci in mare.
Qui sosteremo per un meritato pic-nic, poi il ritorno a casa.